Digital nomad, green e leggero: la mia formula di viaggio.
In questi giorni sto ricevendo molti messaggi in cui tanti di voi mi chiedono come mi sia organizzato per il mio viaggio in Messico e che soluzioni abbia escogitato per muovermi con l'attrezzatura fotografica al seguito.
Se negli ultimi dieci/dodici anni aveste frugato dentro al mio zaino, avreste trovato ben poco: un coltello, un paio di cambi, l'amaca e la mia fida Nikon F3 con una nutrita scorta di pellicole.
Pur esercitando il solito fascino piratesco, questa volta ero ben cosciente che la mia amata formula di viaggio non sarebbe stata adatta per il tipo di avventura che avevo intenzione di intraprendere.
Lungo il sentiero per la cima del Teide / Tenerife, Dicembre 2019. |
La leggerezza e la possibilità di spostarmi agilmente sono rimaste un punto cardine del mio modo di viaggiare, ma adesso si sono aggiunte altre due categorie molto importanti: la consapevolezza di voler viaggiare avendo il minor impatto ambientale possibile e il bisogno di essere organizzato per poter produrre e divulgare contenuti in tempo quasi reale.
Credo di aver trovato un buon compromesso tra tutte queste esigenze, quindi bando alle ciance e andiamo a vedere cosa c'è dentro il mio zaino.
Sto viaggiando con uno zaino di medie dimensioni, formato da due componenti separabili della portata di 40 + 15 Lt.
Il Cammino di Santiago, che ho affrontato nove anni fa, mi ha ben insegnato a mantenere il peso complessivo dello zaino intorno al 10% del mio peso corporeo.
Lungo il Cammino di Santiago in versione Beduino per ripararmi dal sole delle Mesetas / Hontanas, Giugno 2013 |
In questo viaggio ho previsto di affrontare un clima variabile e degli ambienti eterogenei, dalle spiagge tropicali alla foresta di montagna a 2.500 metri, quindi porto con me un equipaggiamento misto che ottimizzo in base alla necessità.
Dai boschi di San José Del Pacifico, 2500 mt .slm., temperatura min 2C°, max 22C°. |
Alla spiaggia tropicale di Mazunte, 0 mt. slm., Temperatura min 22C°, max 31C° |
Il peso dei miei due zaini si aggira complessivamente intorno ai 14 kg che si dividono in
Backpack da 40 Lt., 8 kg circa:
due paia di calze resistenti
due paia di boxer
un costume da bagno
un pantalone comodo leggero
un pantalone militare super resistente
due camicie
una canotta
una maglietta
un telo in cotone 2m x 1,5m
uno scialle in lana di yak
un poncho in lana
una giacchetta antivento
una cintura in cuoio
un'amaca con 3 mt di corde
un sacco a pelo 10° comfort
kit medico (disinfettante, garze, cerotti, repellente naturale, antidiarroici)
kit sopravvivenza (coltello multiuso, moschettoni, forbicine, ago e filo, torcia e acciarino)
kit igiene personale (spazzolino, dentifricio solido, saponetta naturale, pinzetta e tagliaunghie)
borraccia da un Lt.
una tazza di smalto da 400 cl
una borsa di tela
nastro isolante
zanzariera portatile
yoga matt
un paio di scarpe da trekking + un paio di sandali
Zainetto da 15 Lt., 6kg circa:
Laptop 15'' + carica batteria
Fotocamera Fujifilm XT3 + 33mm + 7mm
4 batterie fuji + caricatore
tavoletta grafica
un hard disk SSD
un flash speedlite godox
un powerbank
un sacchetto con cavi, chiavette usb, sd card
un paio di occhiali da sole
un flauto irlandese
4 scacciapensieri
un diario, due matite e una penna
un libricino di Kae Tempest
Fatto l'inventario completo, passiamo a qualche considerazione.
Come potete vedere gli apparati elettronici sono quelli che pesano di più, e non solo fisicamente, in quanto il pensiero della loro sicurezza è spesso all'ordine del giorno.
Per questo ho scelto di limitare il mio equipaggiamento al minimo indispensabile, portandolo con me solo quando necessario e cercando di alloggiare in posti che, se pur economici, mi garantiscano un minimo di sicurezza. Per il resto, viaggiare con l'attrezzatura non comporta chissà quali differenze o limitazioni, basta fare un minimo di attenzione al contesto e stare ben focalizzati: con la giusta attitudine sono riuscito ad avventurarmi anche in posti davvero poco raccomandabili senza mai mettere nei guai me o la mia attrezzatura.
La mitica sciarpa in lana di Yak / Fuerteventura, Dicembre 2019. (foto di Thomas Carlà) |
Uno dei mitici poncho della mia collezione / Fuerteventura, Gennaio 2020 |
Una gran parte delle microplastiche primarie (di dimensioni già microscopiche) che inquinano le nostre acque, proviene dai lavaggi di capi d'abbigliamento realizzati con fibre derivate dal petrolio. ll processo di lavaggio con lavatrici di uso domestico, infatti, contribuisce per il 35% del rilascio di queste sostanze. Potete consultare lo studio in merito su Scientific Reports al seguente link https://www.nature.com/articles/s41598-019-43023-x.
Dato che siamo entrati nel regno dell'ecologia, ne approfitto per condividere qualche altro green-tip da viaggio:
1) Viaggiamo sempre con una borraccia, evitare il più possibile di comprare plastica al giorno d'oggi è un imperativo!
2) Ove possibile, preferiamo mezzi di trasporto condivisi.
3) Portiamo sempre con noi una borsa di tela, occupa pochissimo spazio e possiamo usarla per fare la spesa e per mille altre cose, tra cui portar via qualche rifiuto dalla spiaggia che non fa mai male.
4) Dentifricio solido e sapone naturale, ormai si trovano facilmente un po' ovunque, dalle erboristerie ai mercatini locali. Non hanno imballaggi, come il mio sapone d'Aleppo, o è possibile ricaricarne il contenitore come nel caso del mio dentifricio, realizzato con pasta di carbone vegetale, olio di cocco e olii essenziali di menta. Come deodorante uso un cristallo di rocca, e vi garantisco che la pelle e i capelli, dopo una manciata di giorni senza aggressioni da parte di prodotti chimici pieni di siliconi e tensioattivi chimici, vi ringrazieranno diventando splendenti.
5) Supportiamo l'economia local, il più possibile. Boicottiamo supermercati e catene legate alla grande distribuzione alimentare, comprare e mangiare nei mercati è una delle esperienze più belle del viaggio!
6) Ricicliamo tutto, dai sacchetti di plastica che ci capiterà di avere tra le mani, a quelli di carta del pane o della frutta.
7) Cerchiamo di alloggiare in accomodation il più possibile ecologiche: eco hostel e strutture attente all'etica della salvaguardia ambientale, costruzioni in bio edilizia, progetti agricoli ecc. La formula del workaway spesso conduce il viaggiatore in svariate destinazioni di questo tipo, vale la pena provare!
Grazie a tutti questi accorgimenti non solo riesco a ridurre la mia impronta ecologica, ma ammortizzo anche un sacco di costi. Questo, insieme alla possibilità di sostenermi con qualche lavoro fotografico una tantum, rende l'esperienza del viaggio realmente low cost, permettendomi di stare via tutto il tempo necessario per realizzare i miei obiettivi.
In fondo, quel po' di peso in più dell'attrezzatura fotografica, altro non è che la misura della mia libertà.
Momento di pausa lungo la Via Degli Dei / Toscana, Aprile 2019. (Foto di Fernando Avila) |
Sorrisoni in furgone lungo la rotta Balcanica: In quattro persone su un Ducato, dall'Ungheria all'Albania, come unico bagaglio uno zainetto da 20 Lt. / Da qualche parte in Serbia, Agosto 2015. |
In questo modo sarà il viaggio stesso a integrare tutto ciò di cui avrete bisogno per vivere un'esperienza unica e appagante.
In posa come Alex Supertramp, al posto del Magic Bus il buon Don Juan / Fuerteventura, Luglio 2020. |
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